COVID-19: IL MANZONI CI INSEGNA
      L’epidemiologo Pierluigi Lopalco spiega che il modello a cui  guardare è sempre quello di Wuhan, dove tutto e’ stato chiuso per sei  settimane. Cosi anche il prof. Cartabellotta: “No alle mezze misure, o si chiude tutto oppure si continua così, cercando  di non essere particolarmente preoccupati del numero dei morti che aumenta. O  la salute è al centro di tutte le politiche oppure, se ci devono essere delle  mediazioni di diversa natura (Interessi economici-Governo), è evidente che non  stiamo mettendo al centro la salute del cittadini.”
      Tutti abbiamo studiato “I Promessi Sposi”. Ci chiediamo:  perché non ci è stato d’insegnamento? Già nel lontano 1600, nel suo romanzo, Alessandro  Manzoni parlava dell’epidemia descrivendo e rimproverando tardive  sottovalutazioni  per poi condividere le logiche  soluzioni proposte all’epoca che sono anche quelle attuali: “…Chiudere fuori dalla città le persone”
      Come è stato possibile che si sia sottovalutato il problema e non abbiano  pensato che il virus (grazie a un mondo totalmente globalizzato) avrebbe  transitato per tutta Europa? Eppure oggi (a differenza di allora)  la scienza dà la possibilità di fare scelte  tempestive e coraggiose!   
      
      Questi momenti di solitudine sono un’occasione per trascorrere  del tempo in compagnia di un libro, affinché la cultura e la storia sia di  insegnamento per una società migliore per il nostro futuro. 
    Ci auguriamo che lo Stato non si dimentichi delle persone  fragili e deboli che sono più esposte a questo pericolo che, in un momento così  difficile, possono diventare anche preziose risorse grazie alla loro saggezza e  testimonianza.     
Triuggio, 26.03.2020
