TRIUGGESI DOVE SIETE?
    
In pieno EXPO, dove per l’occasione sono nate iniziative per  promuovere la cultura del nostro territorio attraverso visite guidate con  personale del luogo, questo è il nostro biglietto da visita: il recente abbattimento  di tre secolari alberi, presso la nostra stazione. 
      
      Avvenuto, oltretutto, lungo  una linea ferroviaria che, proprio per la sua  particolarità, venne definita “ferrovia del bosco” e che attraversa un paese  come Triuggio, definito un “paese giardino”. Questa è una delle cose che  abbiamo ricordato a tutti i triuggesi a gran voce, durante il confronto  elettorale dei futuri sindaci.
      
      Dalle cronache pare che questo problema degli alberi riguardi soltanto gli  ambientalisti fuori dal territorio di Triuggio, quando invece è un problema che  ci tocca da vicino. Dovremmo essere i primi ad indignarci, solo per il fatto  dei doni che questo territorio ci dà e che forse non apprezziamo abbastanza perché  ci sono stati dati gratuitamente. E’ nostro  dovere custodirli. La cultura giusta è quella di considerare il nostro paese un  piccolo angolo di mondo che va ad unirsi ad altrettanti meravigliosi. 
      Per noi  la preoccupazione non è tanto l’abbattimento delle piante, un errore  risolvibile attraverso la piantumazione di altre giovani, così da non aver  responsabilità con le nuove generazioni future, piuttosto i danni irreversibili  dovuti alla cementificazione per i quali ci siamo battuti ferocemente, con  tenacia e con esiti positivi. Ma il male peggiore della nostra comunità è il  cittadino che vive nell’indifferenza verso le bellezze rare del nostro  territorio. O peggio ancora il qualunquismo. 
            Questa può essere un’occasione per portare l’interesse e l’attenzione  verso un problema nuovo di carattere idrogeologico: recentemente, durante gli  incontri che questa amministrazione ha avuto con i cittadini, il sindaco, oltre  che aver ribadito la necessità di una sensibilità nuova verso le problematiche  contingenti, ha affermato che, durante le giornate di intense piogge, succede  spesso che l’acqua non si riversi dalla strada ai campi ma, al contrario, dai  campi alla strada. Da sempre le piante aiutano ad assorbire le acque e a  mantenere il terreno compatto. Quindi riappropriamoci di questa sensibilità in  funzione di chi verrà dopo di noi.
      
    Da parte nostra esprimiamo forte contrarietà verso chi ha  compiuto questo atto irresponsabile nel silenzio e con così tanta leggerezza.
    
    
Angelo Terruzzi
    Triuggio, 18.06.2015
