L’ABUSO DEL CEMENTO PRODUCE COSTI FUTURI INSOSTENIBILI
 
      Interessante incontro con i cittadini il giorno 6 marzo a  Tregasio alla baita degli alpini, riguardo i lavori per la raccolta e smaltimento  delle acque meteoriche: quelli fatti, quelli in corso d’esecuzione e quelli che  si faranno in futuro sul nostro territorio per risolvere i problemi di  carattere idrogeologico. L’amministrazione comunale ha promosso questo incontro  con la partecipazione di BrianzaAcque, il presidente Enrico Boerci e il  direttore del settore progettazione ing. Massimiliano Ferrazzini. 
      
            
      L’interesse dei cittadini è stato prevalentemente per via Cagnola: il progetto  prevede la realizzazione di una condotta completamente dedicata alle acque  bianche, quindi anche quelle stradali. 
      Lo scopo è quello di incanalare tutte le acque che le tubature già esistenti  non riescono a raccogliere da via Fismes, portandole a valle di Borgonovo (400  mt di tubatura, importo dei lavori 389.000 euro).
      
      
      
      (FOTO:  l'ing. Ferrazzini indica più volte il vero problema, la zona dove si viene a creare un avallo naturale, una sorta di "pozzangherone")
      
      Un’opera costosa per far fronte a questi problemi che con il tempo sono andati  aumentando e che personalmente, più volte, su tavoli tecnici ho fatto presente:  una mancanza di attenzione della gestione del nostro territorio porta, a lungo  termine, non solo disagi ma costi superiori rispetto a quelli incassati in  termini di oneri di urbanizzazione e altre entrate. 
      
      A questo punto, per non ripetermi e non essere tacciato di  polemico, sono rimasto in ascolto dei cittadini: mentre il sindaco sottolineava  il problema in via Cagnola e in via Fismes che sta sotto ad una zona collinare,  per i cittadini la vera questione era in via Bernini e via Sanzio. 
      
      
      
    (FOTO: nella slide è ben evidenziato in rosso il punto critico.) 
    
      Il primo cittadino ha affermato che, appena insediatosi, aveva subito cercato  di affrontare la questione e che, anche nel tempo, si è tentato di risolverla  incontrando però grosse difficoltà. Problemi mai risolti che durano da oltre  trent’anni con conseguenze di cantine allagate, eccetera… 
      Certo, diventa difficile affrontare problemi a fatto compiuto: se il disagio è  solo in quella specifica zona, è giusto che vada ricordato per evitare  ulteriori errori; quei problemi sono effettivamente nati dal momento in cui  sono state fatte opere edificatorie sopra una valletta, ovvero un avvallamento  utile allo scopo, con funzione di regolatore di flusso delle acque e con due  file parallele di splendidi pioppi, utili anch’essi all’assorbimento.  Assorbimento che serviva appunto a dare meno irruenza ai nostri torrenti che  soffrono già di loro.
      Questo aiuta a dar meno forza ai torrenti che si riversano a valle. E’ chiaro  che, spianando le vallette, i cittadini si preoccupino per le loro abitazioni.
  
      Gli ultimi interventi della serata sono stati volti a capire se questa sarà una  soluzione definitiva. Questa la risposta dell’ingegner Ferrazzini: “Nemmeno questa  grossa opera garantirà totalmente la risoluzione del problema. Il concetto è  semplice: se prima si aveva un flusso del cento per cento, quello che arriverà  in via Cagnola sarà del quaranta. Lo scopo dell’intervento è di diminuire il  volume di acqua in arrivo, dopodiché si potranno realizzare tanti interventi  per i casi specifici. E’ logico: stiamo parando una parte, se poi abbiamo acqua  da un’altra, andremo a parare da altre. Non abbiamo la bacchetta magica! Ma questo  può rincuorare i cittadini.”
      Ma allora, mi chiedo: quanto si dovrà continuare a spendere?
  
      Un cittadino chiede quali ripercussioni possono avere queste acque di notevole  volume che arriveranno direttamente in valle attraverso la Brovada (che ha già  suoi grossi e cronici problemi). “Scenderà con più veemenza” ha risposto  l’ingegner Ferrazzini. “Quindi, si sceglie se allagare le case o situazioni che  si possono allagare”
      Ma come? L’abitato di Ponte può essere allagato?
      
      Non esistono aree di esondazioni naturali ma nuclei abitativi e sono spariti  gli avvallamenti a monte. Un esempio eclatante: i nostri vecchi si guardavano  bene da edificare su spazi che servivano per espandere acque, pur escludendo  fabbricati ottocenteschi che allora avevano una funzione legata al fiume, di carattere  socio-economico. Invece in anni non molto recenti si è cementificato facendo  posto ad un condominio proprio a ridosso della Brovada, addirittura al di sotto  del livello del Lambro. 
      
      (FOTO: allagamento del 1976, a sinistra il palazzo in questione)
      
      Questo significa che stiamo continuando a spendere denaro  senza fine, affrontando i problemi da una parte all’altra ma senza attuare  interventi strutturali efficaci. Dovremmo impegnarci a tutelare (e in futuro  ampliare) quelle aree verdi che devono restare del tutto NON edificabili in  territori inondabili solo temporaneamente (la frequenza di eventi meteorologici  estremi è in aumento), ma asciutti in gran parte del tempo dove si possono  tranquillamente continuare a svolgere attività agricole. L’unico intervento  veramente efficace è quello di trattenere temporaneamente parte dell’acqua  dalle maggiori piene in zone a monte, quella che gli ingegneri idraulici  chiamano “cassa di espansione”.
      Certo, oggi diventa tutto più difficile, ci si è arrivati in ritardo ma almeno,  dove è possibile si può fare. Colgo l’intervento del consigliere di minoranza  Perego sulla specifica opera di canalizzazione verso la Brovada tra via Diaz e  Montemerlo. 
      
      
      Perché non pensare, visto la vicinanza di aree verdi a valle di  Chignolo, un rallentamento del corso delle acque con forme di vasche naturali? 
  
      Se il problema è quello di invadere il territorio di un comune vicino, in  questo caso Besana, allora vuol dire non aver capito nulla. Non solo per il  fatto di non condividere una cultura ambientalista, ma se ognuno fa per sé, i  disagi non si risolveranno mai e i costi continueranno ad aumentare per i paesi  che li subiscono. Inoltre, in futuro, si ripercuoterà tutto anche su quei paesi  che pensavano che non fosse un loro problema. 
      
      Triuggio, 19.03.2017
    Angelo Terruzzi
    
    Alcune foto dell'incontro e i lavori idraulici sul nostro territorio:
I lavori lungo via Cagnola:
    
